Alexander Platz di Battiato, storia e significato

By Canzoni d'autore
Alexander Platz

Alexander Platz è un capolavoro di Franco Battiato portato al successo dalla potente e intensa voce della cantante Milva. Il brano scritto da Franco Battiato nel 1982 viene pubblicato per la prima volta nel disco “Milva e dintorni“. Successivamente inciso anche dalla voce del cantautore siciliano.

Ad ascoltarla oggi, Alexander Platz risulta un vero e proprio reperto storico, un pezzo di memoria. Descrive la piazza di Berlino più vicina al muro, innalzato nel 1961 e abbattuto definitivamente nel 1990. Berlino est, per ben 28 anni, è stato il simbolo del regime sovietico: nessuna forma di pubblicità, in quesi due passi fino alla frontiera (che nella realtà sono un paio di chilometri, ovvero la distanza tra Alexander Platz, appunto, e il muro) ma anche nessun colore negli sguardi della gente, tistemente rassegnata al suo destino.

La storia di Alexander Platz

Alexander Platz nasce ispirandosi a una canzone scritta quasi dieci anni prima dalla penna di Alfredo Cohen, attore e cantante noto come grande attivista dei diritti degli omosessuali durante le lotte degli anni settanta. La versione di Cohen porta il titolo di Valery e racconta la storia di una giovane transessuale in un contesto ancora troppo ostile. Nel brano di Cohen viene messa in luce una donna spinta a rispondere a un modello canonico di femminilità che però lei rifiuta. È il racconto di una donna che cerca essere libera in un contesto oppressivo che non le fa vivere la sua identità.
Franco Battiato, amico di Cohen, nell’ascoltare il brano ne rimane affascinato e decide di omaggiarlo dandogli però una veste differente e più vicina alla sua cultura.

A una prima lettura pressoché incomprensibile, il significato di Alexander Platz è stato decriptato dallo stesso autore che ha svelato di aver scritto la canzone per Milva, all’epoca (si parla del 1982, 8 anni prima dell’abbattimento del muro) più tedesca che italiana per popolarità, a detta di Battiato. È per questo che l’autore se la immagina a Berlino est, prigioniera di una città che non le appartiene e animata da un senso di oppressione, dunque dalla voglia di volare via.

Il testo è scritto a sei mani con Alfredo Cohen e Giusto Pio: racconta una vita ordinaria, priva di emozioni, che stanca la mente ma anche il corpo. È la vita che Battiato ha visto vivere agli abitanti di Berlino Est, durante un breve, seppure intenso soggiorno, e che ripropone nel testo di Alexander Platz, una piazza che sa di ordine e pulizia ma anche di prigione. Una piazza rinata, dopo l’abbattimento del muro. Oggi, molto differente rispetto a questo ritratto, il luogo è un simbolo della volontà di riscatto di quella parte di popolo che è riuscita a tornare protagonista della propria vita.

Il significato

Alexander Platz ha un significato profondo che pone l’ascoltatore davanti ad una riflessione politica e ideologica. Che si tratti di una critica alla giurisdizione sovietica non è esplicitamente espresso, e la bellezza di questa canzone è proprio nel suo potere evocativo. La canzone trasporta l’ascoltatore in quel mondo anche quando volge al termine. Con la ultime parole “Ti piace Schubert?” sembra volerlo invitare ad entrare in bellissimo teatro dove sta per iniziare un concerto.

Franco Battiato con le sue parole trasporta subito l’ascoltatore in un’atmosfera capace di farlo sentire osservatore in prima linea all’interno di spaccati di vita quotidiana di una Berlino dalle due anime. E sceglie di farlo stando dalla parte più austera, fredda e severa, come a rimarcare una forza comune che unisce gli abitanti di quella parte della città.

Con la sua narrazione decide infatti di mettere in luce una tematica molto attuale per il periodo storico nel quale viveva, ovvero quella di Berlino città divisa da un muro che viveva un forte contrasto sociale e culturale, ma il cuore della canzone è l’evocazione dell’atmosfera che si poteva vivere a Alexander Platz.

Prende spunto da questa narrazione e la ribalta mettendo al centro una protagonista che ha volontariamente scelto di rispondere a dei canoni, in questo caso non di genere ma di identificazione ideologica e sociale.
Per farlo decide di raccontare la storia di una coppia che sceglie di vivere a Berlino Est e lo fa con la delicatezza che lo contraddistingue. La storia della coppia è infatti appena accennata con piccoli riferimenti, di loro si capisce la scelta di voler vivere a Berlino Est preferendo l’austerità e le ristrettezze che i canoni comunisti imponevano.

Alexander Platz, testo

E di colpo venne il mese di Febbraio
Faceva freddo in quella casa
Mi ripetevi: "sai che d'inverno si vive bene
come di primavera?"
Sì sì, proprio così
La bidella ritornava dalla scuola un po' più presto per aiutarmi
Ti vedo stanca,
Hai le borse sotto gli occhi
Come ti trovi a Berlino Est?
Alexander Platz, Auf Wiedersehen
C'era la neve
Faccio quattro passi a piedi
Fino alla frontiera
Vengo con te

E la sera rincasavo sempre tardi
Solo i miei passi lungo i viali
E ti piaceva
Spolverare, fare i letti
Poi restartene in disparte come vera principessa
Prigioniera del suo film
E aspetti all'angolo come Marlene
Hai le borse sotto gli occhi,
Come ti trovi a Berlino Est?

Alexander Platz, Auf Wiedersehen
C'era la neve
Ci vediamo questa sera fuori dal teatro
Ti piace Schubert?